Alla fine di settembre 1964,
Alessandra diede il suo secondo bacio. In realtà diede anche il primo,ma se ne
ricorda poco. La situazione era la stessa: Ostia, stabilimento balneare dell’esercito,
dove si recava con l’amica Gabriella e il padre di lei, le cui conoscenze, un
maresciallo, gli permettevano di frequentare quel luogo e di usufruire dei
modici prezzi di ombrellone, cabina ecc., mentre lui era impiegato in una ditta
privata, ci andavamo con la sua Simca 1000 quattro sportelli, il suo vanto.
Alessandra, anni tredici e mezzo,
paffutella, non aveva ancora sperimentato le attenzioni maschili e se ne
rammaricava non poco, al contrario delle sue amiche, Gabriella, quattordici
anni compiuti e tutta pepe e Luciana, quasi quindici e sesta misura di
reggiseno!
Bene, quel fine estate fu
veramente proficuo, poteva affrontare la scuola superiore con più sicurezza,
aveva baciato due ragazzi in tempi ravvicinati, non per leggerezza, ma perché
le cose migliori si sa succedono inaspettatamente, come le peggiori del resto.
Il primo bacio forse si chiamava
Pino, un ragazzo ricciolo e moro, di qualche anno più grande, ma di quel primo
bacio non c’è un ricordo netto, preciso, un’emozione intensa, forse era stato
tra le cabine, poi Gabriella aveva dato una festa a casa sua e lì altro bacio
lungo il corridoio, sulla cassapanca scura, ma quando lo stabilimento chiuse,
di quel gruppetto di ragazze e ragazzi che negli ultimi giorni di settembre
aveva fatto una combriccola, una comitiva, più niente.
Ma cosa era successo in quei
giorni non più caldi, gli ultimi di vacanza, quando le scuole cominciavano ad
ottobre?
C’era un certo Tonino, nel gruppo
dei grandi, anni ventisette, il bono della spiaggia.
“Passa Tonino! C’è Tonino!”
avvisava Gabriella che già mirava in alto.
Questo ragazzo, un uomo agli
occhi di Alessandra, era alto e magro, scuro di capelli, dagli occhi verdi e il
sorriso smagliante, ovviamente faceva battere molti cuori ed era al centro
delle attenzioni grazie anche al suo modo sicuro da romano de Roma, che allora
non la infastidiva.
In uno di quei molli pomeriggi,
Alessandra era distesa a prendere l’ombra, sulla sabbia umida, perché il sole
era già dietro l’orizzonte, in fondo al mare, distesa con il mento sulle mani,
chiacchierava con gli altri, mentre Gabriella era in piedi di fronte a lei,
appoggiata ad una cabina.
Tonino si avvicina, il corpo
magro e scuro, gli slip anni ’60, si avvicina ad Alessandra senza lasciar
trapelare alcuna intenzione, si abbassa sulla sabbia accanto a lei, le infila
la lingua in bocca, una spazzolata, con gli occhi verdi aperti, si alza e se ne
va, prosegue indifferente, come fosse normale baciare una di tredici anni così.
Il tutto si era svolto in pochi
secondi, Alessandra, che ancora si deve riprendere da quel bacio, era attonita
e non si muoveva, al contrario di Gabriella che aveva cominciato a fare dei
saltini e indicando la sua amica gridava “ Tonino ha baciato Alessandra! Tonino
ha baciato Alessandra! “.
Di quel bacio Alessandra conserva
la sensazione fisica, lo stupore e il ricordo di quell’uomo bellissimo, che
forse oggi sarebbe un tronista o un interprete di reality televisivi
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