martedì 8 maggio 2012

Sapore di mare




  
                        Sapore di mare


Alla fine di settembre 1964, Alessandra diede il suo secondo bacio. In realtà diede anche il primo,ma se ne ricorda poco. La situazione era la stessa: Ostia, stabilimento balneare dell’esercito, dove si recava con l’amica Gabriella e il padre di lei, le cui conoscenze, un maresciallo, gli permettevano di frequentare quel luogo e di usufruire dei modici prezzi di ombrellone, cabina ecc., mentre lui era impiegato in una ditta privata, ci andavamo con la sua Simca 1000 quattro sportelli, il suo vanto.
Alessandra, anni tredici e mezzo, paffutella, non aveva ancora sperimentato le attenzioni maschili e se ne rammaricava non poco, al contrario delle sue amiche, Gabriella, quattordici anni compiuti e tutta pepe e Luciana, quasi quindici e sesta misura di reggiseno!
Bene, quel fine estate fu veramente proficuo, poteva affrontare la scuola superiore con più sicurezza, aveva baciato due ragazzi in tempi ravvicinati, non per leggerezza, ma perché le cose migliori si sa succedono inaspettatamente, come le peggiori del resto.
Il primo bacio forse si chiamava Pino, un ragazzo ricciolo e moro, di qualche anno più grande, ma di quel primo bacio non c’è un ricordo netto, preciso, un’emozione intensa, forse era stato tra le cabine, poi Gabriella aveva dato una festa a casa sua e lì altro bacio lungo il corridoio, sulla cassapanca scura, ma quando lo stabilimento chiuse, di quel gruppetto di ragazze e ragazzi che negli ultimi giorni di settembre aveva fatto una combriccola, una comitiva, più niente.
Ma cosa era successo in quei giorni non più caldi, gli ultimi di vacanza, quando le scuole cominciavano ad ottobre?
C’era un certo Tonino, nel gruppo dei grandi, anni ventisette, il bono della spiaggia.
“Passa Tonino! C’è Tonino!” avvisava Gabriella che già mirava in alto.
Questo ragazzo, un uomo agli occhi di Alessandra, era alto e magro, scuro di capelli, dagli occhi verdi e il sorriso smagliante, ovviamente faceva battere molti cuori ed era al centro delle attenzioni grazie anche al suo modo sicuro da romano de Roma, che allora non la infastidiva.
In uno di quei molli pomeriggi, Alessandra era distesa a prendere l’ombra, sulla sabbia umida, perché il sole era già dietro l’orizzonte, in fondo al mare, distesa con il mento sulle mani, chiacchierava con gli altri, mentre Gabriella era in piedi di fronte a lei, appoggiata ad una cabina.
Tonino si avvicina, il corpo magro e scuro, gli slip anni ’60, si avvicina ad Alessandra senza lasciar trapelare alcuna intenzione, si abbassa sulla sabbia accanto a lei, le infila la lingua in bocca, una spazzolata, con gli occhi verdi aperti, si alza e se ne va, prosegue indifferente, come fosse normale baciare una di tredici anni così.
Il tutto si era svolto in pochi secondi, Alessandra, che ancora si deve riprendere da quel bacio, era attonita e non si muoveva, al contrario di Gabriella che aveva cominciato a fare dei saltini e indicando la sua amica gridava “ Tonino ha baciato Alessandra! Tonino ha baciato Alessandra! “.
Di quel bacio Alessandra conserva la sensazione fisica, lo stupore e il ricordo di quell’uomo bellissimo, che forse oggi sarebbe un tronista o un interprete di reality televisivi

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